Sento la vergogna di me per essere stato parte di questo popolo,
per avere combattuto per la giustizia sempre,
per essere con l’onestà
per eccellere
per la verità
e per vivere con queste persone
Sento vergogna per questa gente che intende la solo la loro libertà,
la sconfitta delle virtù per le dipendenze,
l’assenza del buon senso nel giudizio della verità,
la negligenza con la famiglia,
cella-madre della società,
Sento vergogna per questo popolo che per essere felice a qualsiasi costo cerca tale “felicità” in strade macchiate di mancanza di rispetto, grande mancanza dell’umiltà per riconoscere un errore fatto,
pochezza intellettuale per giustificare azioni criminali,
grande facilità nel dimenticare la vecchia posizione per “obiettare”.
Ho vergogna di me perché faccio parte di un popolo in cui non mi riconosco,
che mi conduce per strade che io non voglio percorrere…
Ho vergogna della mia impotenza, della mia mancanza di artigli,
delle mie disillusioni e della mia fatica.
Io non ho dove andare perché io amo la mia terra,
io vibro quando sento il mio Inno nazionale
non ho usato mai la mia Bandiera per asciugare il mio sudore o per rotolarla sul mio corpo nella manifestazione peccaminosa.
Ho vergogna di me
nel vedere trionfare le nullità,
vedere il disonore prosperare, nel vedere aumentare l’ingiustizia, nel vedere ingigantirsi i poteri nelle mani di queste nullità.
sento vergogna per me e per questo popolo che ha dimenticato il suo passato,
ha dimenticato di aver subito umiliazioni,
di essere stato deriso,
ma che aveva sempre saputo riscattarsi.
Oggi accetta supino,
si sento vergogna.
(Rui Barbosa)